... e grida!
"Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me»"
... e grida.
E grida!
Giovanni grida. Giovanni, "Voce di uno che grida...", questo è. Questo dice di essere. Che cosa ha da gridare? Potrebbe rispondermi come Isaia:
"Una voce dice: «Grida»
e io rispondo: «Che dovrò gridare?».
Ogni uomo è come l'erba
e tutta la sua gloria è come un fiore del campo.
Secca l'erba, il fiore appassisce
quando il soffio del Signore spira su di essi.
Secca l'erba, appassisce il fiore,
ma la parola del nostro Dio dura sempre.
Veramente il popolo è come l'erba.
Sali su un alto monte,
tu che rechi liete notizie in Sion;
alza la voce con forza,
tu che rechi liete notizie in Gerusalemme.
Alza la voce, non temere;
annunzia alle città di Giuda:
«Ecco il vostro Dio!
Ecco, il Signore Dio viene con potenza,
con il braccio egli detiene il dominio.
Ecco, egli ha con sé il premio
e i suoi trofei lo precedono.
Come un pastore egli fa pascolare il gregge
e con il suo braccio lo raduna;
porta gli agnellini sul seno
e conduce pian piano le pecore madri»"
(Isaia 40,6-11)
Giovanni, Isaia, gridano te, Signore. Gridano la tua venuta.
Ma Isaia la vedeva da lontano e non sapeva bene come sarebbe avvenuta. Non conosceva, non poteva pensare che la Sapienza stessa, la Parola stessa di Dio avrebbe preso su di sé la nostra umanità.
Giovanni invece l'ha visto e l'ha conosciuto da subito: fin dal grembo materno ha sussultato di gioia per la tua venuta e per la tua presenza tra noi.
"...e grida: Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me"... è un grido di gioia.
E' un grido che libera il cuore dalla pesantezza di un'attesa lunga secoli e carica di titubanza o di pazienza. E grida e la voce si distende senza limiti e per tutta la corsa che può avere. E ancora grida, perché le parole da dire hanno in sé una forza tale da far uscire pazzo chiunque le comprenda fino in fondo. Il peso dell'incarnazione, l'importanza, la gloria dell'incarnazione è tale che, che porta il cuore al grido, al giubilo, fino alle soglie del silenzio...
"Gli abitanti degli estremi confini
stupiscono davanti ai tuoi prodigi:
di gioia fai gridare la terra,
le soglie dell'oriente e dell'occidente"
(Salmo 64,9)
photo udono, Creative Commons Public Licenses (CCPL) 2.0
4 commenti:
Mi è piaciuto in modo particolare questo passaggio: "E ancora grida, perchè le parole da dire hanno in sé una forza tale da far uscire pazzo chiunque le comprenda fino in fondo". La "follia dell'amore"! Diceva S. Caterina da Siena (se non sbaglio) rivolgendosi a Dio: "pare che si pazzo delle tue creature, chi ti pone a fare tanta misericordia... l'Amore".
Bello! ...la gloria dell'Incarnazione altro non è che la follia d'amore di Dio.
Grazie Michelangelo
Buona domenica!
Elisa
Grazie Ely,
per la tua visita e per il tuo commento. Ti ho inserita tra i miei links.
Tre considerazioni permettimi:
- giudicando noi stessi impariamo a non giudicare gli altri, a non scagliare la prima pietra, a guardare la nostratrave anzicchè la pagliuzza nell'occhio degli altri.
Temendo noi stessi impariamo a non peccare contro gli altri a cancellare i nostri egoismi, cattiverie e meschinità.
- Il tuo blog è ricco ma scrivi troppo in piccolo, forse perchè io ho bisogno di occhiali.
- Il tuo blog parla di luce ma è oscuro,dark. Come la chiesa moderna della mia parrocchia che ha una volta altissima ma il tetto dipinto di grigio fumo, senza decori e un piccolo lucernaio, è simile ad una cappa di fumo mentre dovrebbe cantare la radiosa gioia e la gloria di Dio come nelle grandi cupole delle cattedrali dell'800.
Un fraterno abbraccio.
Ciao Timo!
Ti ringrazio tanto per le tue osservazioni!
Lo sfondo l'ho scelto scuro non perchè sappia di fumo! :) Ma perchè Nicodemo va da Gesù di notte e la notte, anche quella dell'anima è per me il luogo privilegiato per ascoltare il Signore! Amo la... "luce che spunta nelle tenebre"!
Un abbraccio
Elisa
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