06 febbraio 2006

Era informe

"La terra era informe e deserta"

La terra, la nostra terra, la mia terra... posso dirle: sei incolta, arida e sterile da anni. Posso dire che è paludosa e insalubre...
Ma non potrò mai dire che la mia terra e la terra del mio fratello siano informi. La forma, primo tassello dell'ordine e della fruibilità, condizione dell'essere, è una presenza sicura.

Dio, tu hai creato il cielo e la terra e la terra era informe. Ma doveva essere così, perché ancora non c'era né giorno né notte, né tempo trascorso, né cambiamenti, né passato. Nessuna successione di istanti nella tua mente Signore - com'è invece nella mia. E' la mente dello scrittore sacro, che prova a dire, con parole in successione, l'istante che non ha avuto tempo...


La tua parola è per farmi capire, Signore, che non è nelle nostre possibilità dare forma al futuro, far emergere la realtà dalla condizione di deserto. La vita, che dà forma all'informe e bellezza, è opera tua. L'universo tutto non sa darsi forma da se stesso. L'universo tutto è in attesa di un progetto dinamico e di crescita verso un compimento armonico. La mia vita è coinvolta in questo dinamismo.
Spesso mi parlano di vocazione. Ma che cos'è la vocazione di ognuno se non il tendere consapevole verso questo sviluppo della forma della vita di un uomo? Cos'è la mia vocazione se non l'accoglienza del tuo darmi forma e del tuo dare risalto pieno a tutte le potenzialità insite nella mia terra.

La terra era deserta, ma tu vi hai seminato in abbondanza.
La terra era informe, ma tu l'hai modellata e resa un giardino di una bellezza che altrimenti non avrei potuto conoscere.

Sii benedetto, Signore,
Signore mio e dell'universo intero,
Signore del creato,
Signore bello,
Signore generoso,
che non tieni per te ciò che sei.
Amen.

photo michael gallacher, Creative Commons Public Licenses (CCPL) 2.0