03 gennaio 2006

Sono per te come chi solleva un bimbo alla sua guancia

"A quanti però l'hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati"


Essere generati da Dio e, insieme, avere il potere di diventare suoi figli.

...la tua piccolezza, mio Dio.
Nemmeno il dono più grande e impensato hai voluto impormi. Sempre solo la tua proposta mi poni dinanzi.
Una piccolezza però, che hai voluto sposare con il tuo essere assoluto da ogni creatura, persino dal tuo amore per lei. Infatti hai dato il potere di diventare figli solo a coloro che ti accolgono. E' il rispetto della libertà umana, ma anche il rispetto della tua dignità. La proposta è fatta a chi si è aperto all'accoglienza.

Sei semplice, Signore.
Sei tu il bambino a cui dobbiamo tornare per entrare nel tuo regno.
Tu, l'unico padre capace di proporre la propria paternità.

"Quando Israele
era giovinetto,
io l'ho amato
e dall'Egitto
ho chiamato mio figlio.
Ma più li chiamavo, più
si allontanavano da me;
immolavano vittime
ai Baal, agli idoli
bruciavano incensi.
Ad Efraim io insegnavo
a camminare
tenendolo per mano,
ma essi non compresero
che avevo cura di loro.
Io li traevo
con legami di bontà,
con vincoli d'amore;
ero per loro
come chi solleva un bimbo alla sua guancia;
mi chinavo su di lui
per dargli da mangiare.
Ritornerà al paese d'Egitto,
Assur sarà il suo re,
perché non hanno voluto convertirsi.
La spada farà strage nelle loro città,
sterminerà i loro figli,
demolirà le loro fortezze.
Il mio popolo è duro a convertirsi:
chiamato a guardare in alto
nessuno sa sollevare lo sguardo.
Come potrei abbandonarti, Efraim,
come consegnarti ad altri, Israele?
Come potrei trattarti al pari di Admà,
ridurti allo stato di Zeboìm?
Il mio cuore si commuove dentro di me,
il mio intimo freme di compassione.
Non darò sfogo all'ardore della mia ira,
non tornerò a distruggere Efraim,
perché sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò nella mia ira"
(Osea 11,1-9)



photo Darren Barefoot, Creative Commons Public Licenses (CCPL) 2.0

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Scopro adesso il tuo blog davvero interessante. Spero vorrai accogliermi tra i tuoi visitatori. Approfitto per augurarti un buon e santo anno nuovo. A presto.

Anonimo ha detto...

L'accoglienza, la piccolezza e poi quel Dio di Osea che è anche il nostro Dio, che freme di compassione; davvero un bel post. Se ti interessa ho risposto alle tue osservazioni. Buona Giornata

Anonimo ha detto...

Bellissimo post e bellissimo blog.

Nicodemo poi è una delle figure più affascinanti di tutto il Vangelo...

A presto

Anonimo ha detto...

Grazie di essere passato da noi sei stato gentile, il tuo blog è veramente bello ed accogliente spero con tutto il cuore che ripasserai a trovarci, un bacione